La meningite è un’infezione delle meningi, le membrane che rivestono il sistema nervoso centrale e proteggono il cervello e il midollo spinale.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (Fonte SIMI), sono circa 1000 i casi di meningite che si verificano ogni anno in Italia.
Esistono tre tipologie di meningite generate da batteri, ossia la meningite da emofilo di tipo B o Hib (Haemophilus influenzae), la meningite da pneumococco (Streptococcus pneumoniae) e la meningite meningococcica (Neisseria meningitidis).
Esistono molti agenti patogeni che possono causare la meningite. Le infezioni più frequenti, ma anche le meno pericolose, sono quelle provocate dai virus. Tuttavia, le forme più gravi sono quelle provocate dai batteri (la meningite da Hib, da pneumococco e da meningococco) che costituiscono anche le forme dell’infezione prevenibili attraverso la vaccinazione.
Esistono molteplici sierotipi o sierogruppi per ogni specie batterica. Nel caso della meningite meningococcica, per diffusione e virulenza, i sierogruppi principali sono 5: A, B, C, W135 e Y. Le conseguenze possono essere devastanti e vanno dalla meningite alla sepsi meningococcica. Nel caso dell’haemofilus, si individuano 6 diverse tipologie del batterio, di queste l’Hib (il tipo b) è il responsabile del 95% dei casi di tutte le forme invasive da haemophilus che risultano fatali soprattutto nella popolazione infantile. Numerosi anche i tipi più comuni di pneumococco che colpiscono sia gli adulti che i bambini ed i neonati, con conseguenze che vanno dalla polmonite all’otite media o acuta, dalla meningite acuta purulenta all’endocardite pneumococcica.
Il sierogruppo B della meningite meningococcica è il più aggressivo e con un’altissima letalità, soprattutto nel primo anno di vita ed una massima incidenza tra il 4° e l’8° mese.
L’infezione si trasmette attraverso le secrezioni o per via inalatoria. L’agente patogeno penetra nelle mucose nasali o nella faringe provocando l’infezione.
La prevenzione primaria consiste nella somministrazione di un vaccino specifico per l’infezione. Le mamme possono far riferimento al libretto delle vaccinazioni proposto dal Comitato Nazionale contro la Meningite.
La terapia della meningite si basa sulla somministrazione di antibiotici specifici. Per aumentare le probabilità di guarigione e prevenire gli esiti più temibili della malattia (decesso o invalidità permanente), la terapia dovrà essere il più precoce possibile.
Con esordio subdolo, i primi sintomi della patologia sono simili a quelli di una comune influenza, con febbre alta e mal di testa; segnali spesso fuorvianti per i quali si rischia di ritardare la diagnosi. Altri sintomi tipici sono: irrigidimento della parte posteriore del collo (rigidità nucale), vomito o nausea, alterazione del livello di coscienza, convulsioni, sensibilità alla luce.
Il paziente deve recarsi o essere condotto immediatamente in ospedale per consentire un costante ed adeguato controllo delle sue condizioni di salute. È importante chiedere alla struttura di eseguire un test diagnostico che consenta, nell’arco di poche ore, di effettuare diagnosi tempestiva di un caso di meningite. Anche coloro che nella settimana precedente il manifestarsi di un caso di meningite hanno vissuto a stretto contatto con il paziente infetto devono recarsi nell’ospedale più vicino e sottoporsi ad un trattamento antibiotico profilattico.
La meningite in generale va da forme più lievi a casi più complessi che possono anche avere esiti letali. La meningite meningococcica può addirittura compromettere in modo permanente la salute di chi sopravvive all’infezione. Il 20% circa rischia di subire gravi conseguenze, quali perdita dell’udito, epilessia, danni cerebrali, disturbi dell’apprendimento, amputazione degli arti, cicatrici.
La meningite meningococcica colpisce soprattutto i neonati nel primo anno di vita, con la massima incidenza tra il 4° e l’8° mese, e i bambini fino ai 4 anni di età. Anche gli adulti possono esserne colpiti, soprattutto se esposti a situazioni a rischio, a contatto con soggetti che hanno contratto l’infezione o in viaggio in zone in cui il batterio è ancora diffuso.
Si, contro la meningite esistono dei vaccini specifici efficaci e sicuri, il cui profilo di sicurezza e tollerabilità è scientificamente dimostrato. Con l’introduzione dell’ultimo vaccino per il ceppo B della meningite meningococcica (gennaio 2014), l’offerta vaccinale è stata completata e ora è davvero possibile sconfiggere completamente l’infezione.
Si, oggi l’offerta vaccinale è completa ed esistono vaccini specifici per tutti i sierogruppi del meningococco. Anche l’ultimo sierotipo per il quale non si aveva ancora una vaccinazione specifica, il meningococco B, è oggi coperto da un vaccino il cui rilascio sul mercato italiano è stato approvato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) lo scorso gennaio.