Saper riconoscere i primi sintomi della meningite è importante per agire tempestivamente e limitare i danni provocati dall’infezione.
Riconoscere tempestivamente la meningite può fare la differenza tra la vita e la morte: infatti, anche in caso di diagnosi precoce, circa il 5-10% dei pazienti, che contraggono la malattia e vengono adeguatamente trattati, muore entro 24-48 ore dall’insorgenza dei primi sintomi.1
Ovviamente, in caso di presunta meningite, una diagnosi certa può essere effettuata solo dal medico mediante puntura lombare che preleva dal paziente un campione di liquido cerebrospinale (liquor). Esaminare il liquor, che avvolge e nutre il sistema nervoso centrale, è l’unico metodo per confermare o smentire il sospetto di meningite e individuare il patogeno responsabile. Ogni agente infettivo, infatti, si presenta in maniera diversa all’esame microscopico, modificando l’aspetto del liquor in maniera caratteristica.
Basandosi sull’analisi del liquor, le meningiti possono essere:2
Il differente aspetto del liquor è dovuto all’alterazione della barriera meningea, che, non più integra, permette la penetrazione di globuli rossi, globuli bianchi e proteine conferendogli il caratteristico aspetto torbido (liquor torbido). In caso di mancata infiltrazione di cellule e proteine il liquor appare limpido.
Riconoscere i primi sintomi di una meningite non è facile:
un adulto può mostrare sintomi tipici di una forte influenza
un bambino può mostrare sintomi poco specifici, soprattutto se molto piccolo
Se sei un genitore, magari senza esperienza medica, può essere difficile valutare velocemente i sintomi del tuo bambino o di un adulto che vive con te. In caso di dubbi sulle manifestazioni presentate dal malato, sarebbe opportuno avvisare il pediatra o il medico di base, tuttavia ci sono dei “segnali” che, se notati, dovrebbero spingerti a cercare un consulto medico.
Le meningiti non sono tutte uguali, sia nelle cause che nella sintomatologia, anche se la “triade” febbre alta improvvisa, rigidità nucale e vomito è quasi sempre una costante in tutte le forme.3
Le più comuni manifestazioni di meningite batterica, soprattutto nell’infanzia, sono causate da meningococco, emofilo e pneumococco.
Oltre alla “triade”, è possibile notare altre manifestazioni cliniche come:1,4
Inoltre lo pneumococco può causare anche sepsi, polmonite e otite.5
Nei neonati, sebbene sia più difficile riconoscere i sintomi di una meningite, si può comunque prestare attenzione se appare:3,5
Se il tuo bambino non è vaccinato e presenta la “triade”, se pensi di aver riconosciuto qualcuno dei sintomi elencati, o semplicemente se il tuo istinto di genitore ti dice che “qualcosa” non va, cerca aiuto presso un pronto soccorso: i medici sapranno rassicurarti o, se confermata la diagnosi, potranno agire immediatamente per limitare i danni provocati dall’infezione e, si spera, salvare la vita di tuo figlio. Ricorda che in questi casi un’azione tempestiva e un trattamento deciso possono fare la differenza per il tuo piccolo.
E se non hai ancora vaccinato tuo figlio perché hai dei dubbi, perché non ti sono state date le informazioni corrette o magari perché non hai mai pensato che la meningite possa colpire chiunque all’improvviso, chiedi al tuo pediatra come fare: la prevenzione è l’unica protezione sicura che puoi offrirgli.
Fonti