Meningite meningococcica fulminante, tre parole che non vorremmo più sentire, ma che invece pochi giorni fa hanno colpito al cuore una famiglia di Rho, portandogli via il loro piccolo di soli 44 giorni.
Sono Amelia Vitiello, Presidente del Comitato Nazionale Contro la meningite, e mi rivolgo ai genitori e familiari del neonato morto sabato scorso all'Ospedale di Rho a poche ore dal ricovero. Mi unisco a voi in questo momento di profondo dolore e vi sono vicina soprattutto come mamma: la meningite si è portata via anche la mia piccola Alessia nel 2007, a soli 18 mesi.
Purtroppo non si tratta di un caso isolato. Da gennaio di quest’anno, solo in Lombardia, si contano 15 casi riportati dai media, quasi tutti riferiti a bambini e adolescenti, di cui 6 mortali. Avverto quindi l’esigenza, in qualità di presidente dell’associazione, che in Italia rappresenta i diritti delle persone colpite dalla meningite, di lanciare ai genitori e all'intera comunità un appello: prevenire la meningite si può, fin dai primi mesi di vita. Già entro l’anno di età è possibile richiedere la vaccinazione dei propri figli perché non siano a rischio di contrarre questa infezione pericolosa e subdola, i cui sintomi spesso – proprio come successo al bambino di Rho – possono essere confusi con una comune influenza.
Un futuro libero dalla meningite è possibile per noi e per i nostri figli, a beneficio dell’intera comunità, ma solo se si adoperano gli strumenti giusti. La prevenzione vaccinale, insieme alla diagnosi precoce, rappresenta l’arma più efficace per combattere la malattia. In Italia, infatti, dove si contano ogni anno oltre 1000 casi di meningite, disponiamo di tutti i vaccini in grado di contrastare i ceppi più infettivi della malattia, compreso il tipo B, una delle forme più aggressive di meningite che colpisce soprattutto i bambini sotto l’anno di vita e gli adolescenti. E’ quindi importante poter beneficiare della vaccinazione fin dalla prima infanzia.
Per questo dico a tutti i genitori: informatevi dal pediatra o nel centro vaccinale più vicino perché non accada ciò che è accaduto a Rho e perché nessun altro genitore debba sopravvivere al proprio figlio.
Da parte nostra, come Comitato, continueremo ad impegnarci perché sia veicolata un’informazione corretta sulla prevenzione e perché le istituzioni si impegnino per completare l’offerta vaccinale affinché tutte le Regioni agiscano sinergicamente garantendo equità nella prevenzione e parità di accesso alle prestazioni vaccinali, al fine di raggiungere una copertura omogenea della popolazione sull’intero territorio nazionale. Ad oggi, infatti, solo Puglia e Basilicata offrono gratuitamente i vaccini contro il meningococco di sierotipo A, Y, W e C, e quello contro il meningococco B (Men B), responsabile della maggioranza dei casi di meningite segnalati in Italia.
A tutte le famiglie ribadisco il sostegno del Comitato Nazionale Contro la meningite e a voi, genitori del bambino di Rho, un pensiero particolare di vicinanza ed affetto.
Con affetto,
Amelia Vitiello, presidente CNCM